Medio Evo in Valsesia
a partire daUn tour inusuale e adatto a quanti amino l’avventura e l’archeologia. Vi proponiamo luoghi affascinanti e misteriosi che sanno raccontare tante storie di un lungo Medioevo: sono almeno 20 i siti fortificati eretti in Valsesia tra XI e XII secolo. Agli albori del Rinascimento sono stati in gran parte distrutti e abbandonati. E noi ne rievocheremo le vicende cercando di ricostruirli per quanto possibile.
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A chi è rivolto
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Grado di difficoltà Escursionisti (E)
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Numero di persone Fino a 25 persone
Il tour sulle tracce di castelli e fortezze ha inizio nei territori che lambiscono la Valsesia. Si tratta di costruzioni che sono state, per secoli, scenografiche e possenti ma delle quali oggi non restano che pochi ruderi oppure tracce difficilmente visibili perchè sono stati convertiti in luoghi religiosi.
Inizieremo da Romagnano…
Lungo la strada che conduce da Ghemme (uscita autostrada) a Romagnano, noteremo alcuni resti dell’antica chiesa romanica di san Pietro, della quale oggi è visibile solo una parte del campanile. Poco oltre, ci soffermeremo nei pressi della chiesa di san Martino di Breclema, un castrum documentato a partire dall’XI secolo che faceva parte di un’antica fortificazione probabilmente di età carolingia.
In centro al paese ci avventureremo in luogo straordinario: la Cantina dei Santi, un locale che faceva parte della scomparsa abbazia benedettina di san Silvano che, secondo la tradizione, venne fondata intorno all’anno Mille. Tra i suoi abati ebbe Giovanni Angelo De Medici, il futuro papa Pio IV, e suo nipote Carlo Borromeo, futuro santo arcivescovo di Milano. Alcuni interni sono corredati da bellissimi affreschi (XV sec.) che raffigurano la storia di David, basata sul testo biblico di Samuele.
Poco oltre, costeggeremo il Torrione del Pretorio (XV sec.), una possente torre a pianta quadrata che, in origine, era parte di un castello. Uscendo dal centro abitato noteremo i resti del ponte medievale, a tre arcate, ultimo lacerto di una grande struttura che nel XII secolo collegava Romagnano a Gattinara attraversando il fiume Sesia, in uso fino al 1223.
Continueremo con il Castello di Prato…
La strada inizierà a diventare sentiero: lasciando Romagnano ci inoltreremo nella zona del Castello di Sopramonte (XII sec). Questo luogo venne usato fino al 1363, quando Galeazzo Visconti ordinò di abbattere i luoghi fortificati dove si erano arroccate le milizie inglesi agli ordini di Alberto Sterz. Da qui si può godere di uno splendido panorama sul paese ma soprattutto sulla catena alpina e sul Monte Fenera. Poco oltre raggiungeremo la torre di Sopramonte (XI secolo) alta circa 29 metri.
Gattinara vanta un ricco patrimonio archeologico
Dall’altro lato del fiume Sesia, già visibile da Prato e Romagnano, si guadagna Gattinara. Il suo territorio è disseminato di emergenze architettoniche molto famose come la Torre delle Castelle e il castello di san Lorenzo. La massiccia Torre risale all’XI secolo ed è la parte più evidente di un importante complesso fortificato che cingeva tutta la sommità della collina e di quella accanto, oggi occupate da pregiati vigneti. Notevole è il panorama che di cui si gode dai belvederi verso il vercellese, il novarese, il biellese e i primi contrafforti alpini. Il castello fu costruito dal Comune di Vercelli nel 1187 a protezione della Valsesia. Le sue mura lasciano intravedere ancora l’antica cappella di san Lorenzo, per tradizione ritenuta la sepoltura del vescovo san Filosofo.
Il vero protagonista: il castello di Vintebbio
Probabilmente è il sito più interessante nel panorama valsesiano, un luogo per cui vale davvero la pena di spendere un viaggio. La sua possente cortina palaziale è conservata in parte sufficiente a lasciarci intendere dimesioni originali ben più grandi. Il documento della fondazione non esiste ma gli storici, analizzando la struttura architettonica, lo fanno risalire al 750 – 800 d.C. Il complesso subì poi numerosi rimaneggiamenti e aggiunte nel corso del tempo. La sua erezione fu voluta dai vescovi di Vercelli in luogo di un precedente castrum romano.
Borgosesia: il Medio Evo si è fermato qui
Risalendo la valle l’itinerario propone, come ultime mete, quelle di Borgosesia. Una meta è il santuario di sant’Anna, luogo strategico che costituiva uno dei punti della cinta fortificata realizzata nel corso del XIII secolo a protezione della Valsesia dalle invasioni esterne, in particolare novaresi, comprendente anche altri castelli nel territorio della città. Il castello apparteneva ai Conti di Biandrate e fu distrutto tra il 1372 e il 1374. Il valore della scelta del luogo, compiuta nel Seicento dai terrieri di Montrigone è, quindi, quello di costruire un luogo di culto al posto dei ruderi del castello, simbolo dell’oppressione feudale.
La seconda meta ci porta a Vanzone, piccolo borgo immerso nel verde dei prati e adagiato su dolci declivi punteggiati di orti e case, è tutto raccolto ai piedi del Monte santa Maria (522 m). In cima al monte sta la chiesa romitica di santa Maria raggiungibile con un sentiero accompagnato da alcune cappelle della Via Crucis (ca. 1772). La chiesa risale al Quattrocento e si trova vicino ai resti del castello dei conti di Biandrate, distrutto nel XIII secolo.
- Visita guidata con Guida Turistica / Escursionistica abilitata
- Assicurazione
- Materiali illustrativi del territorio
- Coupon e Gift Card per visite successive
- Pranzo / Cena
- Degustazioni
- Biglietto parcheggio auto dove previsto
Nelle aree dedicate.
In fase di prenotazione del tour sarà definito il luogo di incontro con la Guida.
Sarebbe ottimale prenotare l’itinerario almeno un paio di settimane prima della data fissata.
L’itinerario enogastronomico si può programmare tutto l’anno tranne nel periodo invernale più rigido (da fine novembre a fine gennaio).
In fase di prenotazione del tour, con la comunicazione della data richiesta, sarà definita la fattibilità dell’itinerario.
Il tour prenotato e cancellato a meno di una settimana dalla data fissata viene corrisposto del 50%.
Il tour prenotato e cancellato a meno di due giorni dalla data fissata viene corrisposto per intero.