Archeologia industriale: il Seicento

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Prima dell’industria moderna c’era un modo sapiente di interpretare i bisogni dell’uomo a seconda dell’ambiente in cui vive. C’era la forza della natura da cui doversi difendere ma dalla quale farsi aiutare per sopravvivere. Quelle che racconteremo in questo tour sono le storie degli uomini che hanno fatto della Montagna la propria casa

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      Tutti
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      25
    Archeologia industriale: il Seicento in pillole

    L’itinerario si snoda attraverso i tre siti principali dell’Ecomuseo della Valsesia, che intreccia la memoria degli abitanti a quella dei luoghi e delle cose. Tra le pittoresche e graziose frazioni le strade moderne cedono il passo alle mulattiere in cammino verso preziose opere d’arte racchiuse in cappelle e oratori, torchi, forni per il pane o la calce, vecchie segherie, mulini idraulici e fucine. Qui si può ancora raccontare uno stile di vita mai scomparso. Qui si possono ancora osservare lavorazioni artigiane secolari, piccoli musei. Con un po’ di fortuna, s’incontrano i pastori e si può sentir parlare della loro vita in alpeggio.

    Il Mulino-Fucina di Mollia
    Si tratta di una “fabbrica seicentesca” sapientemente recuperata. L’opificio, strutturato su quattro livelli, ospita al suo interno diversi ambienti ed attività produttive. L’energia necessaria al funzionamento degli ingranaggi deriva da una ruota idraulica azionata dall’acqua proveniente da un rio adiacente ed incanalata in una vecchia roggia in pietra. Al piano terra sono posti gli ingranaggi che azionano i diversi macchinari: nella stanza del Fabbro si trova il maglio della fucina, il soffione, l’incudine, il banco di lavoro e gli attrezzi necessari alla produzione di vari utensili in ferro come le “ribebbe”, i famosi scacciapensieri commerciati anche all’estero. Il primo piano ospita tre produzioni diverse: il mulino, con le grosse macine in pietra azionate attraverso l’energia della ruota idraulica; il forno del pane, originale e costruito totalmente in pietra; ed il banco del falegname utilizzato per la produzione di piccoli utensili o oggetti in legno utili alle mansioni quotidiane. L’essiccatoio dei cerali e l’alcova del fabbro–mugnaio trovano posto al secondo piano dell’edificio. Nella piccola alcova è posizionato un antico lettuccio. Nella stanza adiacente stanno alcuni strumenti e materiali per la lavorazione della canapa. L’essicatoio garantisce copertura a fienagione e granaglie.

    La segheria di Rassa
    La segheria (“resga”) fu attiva fino agli anni ’80 del secolo scorso e, dopo un periodo di abbandono, è stata restaurata e rimessa in funzione ai fini espositivi.
    La “resga di Brasei” è un meraviglioso esempio di segheria idraulica che sfrutta l’acqua della roggia alimentata dal torrente Sorba.
    L’edificio si compone di quattro piani: la zona del sottotetto era utilizzata come deposito; nel primo piano si depositavano le tavole segate a stagionare; al piano terreno si svolgevano le attività principali mentre, al piano più basso, si trovano gli ingranaggi che attraverso un meccanismo sincronico di ruote, cinghie, leve ecc.. permettevano il funzionamento delle seghe, posizionate al piano terreno, e del tornio del piano inferiore. Quella esistente è solo una delle sei segherie censite, entro il 1880, nel paese.

    Ecomuseo di Alagna
    Sul territorio di Alagna si trovano diversi siti storici restaurati e funzionanti che integrano il più noto Museo Walser in frazione Pedemonte. Qui è possibile osservare e narrare la cultura e lo stile di vita tipico di questa popolazione. Il Museo è stato inaugurato nel 1976 all’interno di una casa Walser del 1628 riportata alle sue caratteristiche originali. In esterno si osserva un corpo unico con il basamento in pietra (di solito a secco, necessario per dare stabilità alla struttura e isolare dall’umidità la parte bassa della casa) e la parte superiore in legno, detta blockbau, in larice per le travi e abete per i tavolati; il caratteristico loggiato a pertiche trasversali, utilizzato per l’essicazione di granaglie e fieno, canapa e segale, di solito raccolti alla fine dell’estate; la copertura dei tetti in beole. All’interno le stanze sono state ripensate per scopi espositivi ma propongono oggetti e materiali relativi alla vita quotidiana.
    Poco distante, in frazione Uterio, splendidi mulini e un forno tradizionale ci regalano le immagini della vita di una volta, quando fare il pane era un rito per tutta la comunità in due soli momenti dell’anno. All’ingresso del paese, invece, si trova una segheria idraulica.

    Cosa comprende e cosa è escluso dal tour
    Cosa è compreso nel tour?Voci incluse nel costo del prezzo del tour.
    • Visita guidata con Guida Turistica / Escursionistica abilitata
    • Assicurazione
    • Materiali illustrativi del territorio
    • Coupon e Gift Card per visite successive
    Cosa è escluso dal tour?Voci escluse dal costo del prezzo del tour.
    • Pranzo / Cena
    • Biglietto parcheggio auto dove previsto
    • Ingresso Musei

    Nelle aree dedicate.
    In fase di prenotazione del tour sarà definito il luogo di incontro con la Guida.

    Sarebbe ottimale prenotare l’itinerario almeno un paio di settimane prima della data fissata.

    L’itinerario archeologico si può programmare tutto l’anno tranne nel periodo invernale più rigido (da fine novembre a fine gennaio) o in caso di forte maltempo.
    In fase di prenotazione del tour, con la comunicazione della data richiesta, sarà definita la fattibilità dell’itinerario.

    Il tour prenotato e cancellato a meno di una settimana dalla data fissata viene corrisposto del 50%.
    Il tour prenotato e cancellato a meno di due giorni dalla data fissata viene corrisposto per intero.

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