Ghemme e Romagnano
a partire daL’itinerario inizia a Ghemme, celeberrima città di produzione dell’omonimo vino DOCG e di un Castello ricetto tra i meglio conservati del Piemonte, e si completa con Romagnano, luogo di chiese millenarie e fortificazioni oltre che della prestigiosa Villa Caccia dei conti di Romentino
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A chi è rivolto
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Grado di difficoltà Turistico (T)
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Numero di persone Fino a 10 persone
L’itinerario inizia a Ghemme, celeberrima città di produzione dell’omonimo vino DOCG.
Ghemme è il paese natale del grande architetto Alessandro Antonelli (Ghemme, 14 luglio 1798 – Torino, 18 ottobre 1888) autore di alcuni dei monumenti più importanti del Piemonte. Una lapide di marmo sistemata sulla antica Casa Caccioni ne ricorda la nascita dal padre, il notaio Alessandro, e dalla madre, Angela Bozzi.
La passeggiata nel borgo porta alla visita della poderosa chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, eretta a partire dal 1666 e completata a metà Settecento. I ricchi decori barocchi incorniciano opere settecentesche come gli affreschi di Giovanni Antonio De Groot e di Lorenzo Peracino, i marmi e bronzi dell’altare maggiore di Benedetto Alfieri e, soprattutto, lo Scurolo della Beata Panacea, opera di Alessandro Antonelli.
Tra le viuzze medievali si osservano luoghi di fascino come il Giardino Gianoli che rappresenta un esempio di tipico “giardino all’italiana” molto di moda nell’Ottocento. Nel Giardino, che prende il nome dalla famiglia valsesiana di impresari edili Gianoli, si osserva la serra, la torre belvedere in stile neogotico, la fontana in marmo.
La posizione di Ghemme, adagiata lungo la sponda sinistra del fiume Sesia, è risultata strategica come snodo delle comunicazioni tra la Valsesia, il biellese, il novarese e il canavese. Anche per questo motivo gli scenari bellici ambientati qui sono stati, nei secoli, molto numerosi. Nella zona nord-ovest del borgo si trova, infatti, il castello-ricetto di Ghemme, un borgo fortificato dell’estensione di circa 12mila metri quadrati e di forma rettangolare. Si tratta di una delle fortificazioni a castrum tra le meglio conservate del Piemonte nella quale si riconoscono ancora murature merlate “alla ghibellina”, il fossato. Lungo la stradina principale si affacciano le case e le antiche cantine. Proprio tra questi viottoli ciottolati fu siglata la “Pace di Ghemme” tra Galeazzo Maria Sforza, Duca di Milano, e i Savoia (1467).
Arriveremmo a Romagnano percorrendo l’antica strada romana, oggi fagocitata dalla vita moderna. Già in fase di ingresso nell’area del paese si notano alcuni ruderi medievali e si fa sosta a Breclema, un castrum già documentato nell’XI secolo, per visitare la chiesa romanica di san Martino.
L’itinerario prosegue verso Piazza della Libertà, diventata centro dell’aggregazione sociale. Qui ci si sofferma sul palazzotto comunale, residenza dei Conti Serbelloni fino al 1880, caratterizzato da loggiati seicenteschi da un lato e forme neoclassiche dall’altro; la chiesa Madonna del Popolo, costruita nel Quattrocento e modificata nel Seicento, dove si conservano splendide opere di Tarquinio Grassi e una straordinaria ancona in legno sull’altare maggiore; per arrivare all’Abbazia di san Silvano. La chiesa antica è documentata a partire dal 1008 e dal 1040 come chiesa dell’abbazia benedettina di Santa Croce. la fondazione è attribuita a Bosone, figlio di Arduino IV d’Ivrea e fratello del capostipite dei Marchesi di Romagnano. L’edificio subisce vari rimaneggiamenti e ristrutturazioni nel corso del tempo, l’ultima nel 1856. La chiesa ebbe tra i suoi abati Giovanni Angelo De Medici, futuro papa Pio IV, e suo nipote Carlo Borromeo. All’interno si conservano opere di grande pregio come l’altare comunitario, costituito da un sarcofago di marmo che anticamente custodiva le spoglie di san Silvano (V secolo); e l’ambone, un cippo votivo del II-III secolo d.C. decorato con figure maschili. nei pressi dell’Abbazia si trova la Cantina dei Santi (XI secolo) dove si conservano meravigliosi affreschi tardo gotici.
L’itinerario riprende passando dalle strade interne del paese, dove si possono osservare altre emergenze medievali come il Torrione del Pretorio, una torre a pianta quadrata che faceva parte di un castello o di una casaforte all’estremo angolo nordorientale di una fortificate; e termina con la visita dell’elegante Villa Caccia, in posizione sopraelevata su poggio Monte Cucco e immersa nei boschi, edificata in stile neoclassico tra il 1842 e il 1848 dell’architetto Alessandro Antonelli. Si tratta della residenza di villeggiatura dei conti Caccia di Romentino. Nell’ala ovest della villa oggi si trova il Museo Etnografico di Romagnano (1973) nel quale si trovano preziosi reperti della civiltà agricola e vitivinicola locale.
- Visita guidata con Guida Turistica / Escursionistica abilitata
- Assicurazione
- Materiali illustrativi del territorio
- Coupon e Gift Card per visite successive
- Pranzo / Cena
- Degustazioni
- Oblazione Museo Etnografico Villa Caccia/Cantina dei Santi
- Biglietto parcheggio auto dove previsto
- Offerta libera alle chiese
Nelle aree dedicate.
In fase di prenotazione del tour sarà definito il luogo di incontro con la Guida
Sarebbe ottimale prenotare l’itinerario almeno un paio di settimane prima della data fissata.
La visita a Romagnano e Ghemme si può programmare tutto l’anno tranne in caso di forte maltempo.
In fase di prenotazione del tour, con la comunicazione della data richiesta, sarà definita la fattibilità dell’itinerario.
Il tour prenotato e cancellato a meno di una settimana dalla data fissata viene corrisposto del 50%.
Il tour prenotato e cancellato a meno di due giorni dalla data fissata viene corrisposto per intero.